IN PRINCIPIO

…ovvero quando, dove, come e perchè tutto questo ebbe inizio!

La prima scintilla di Daimoncore risale più o meno agli ultimi mesi del 2010, come spesso succede in questi casi, l’idea è apparsa lavorando a qualcos’altro e poi è stata sviluppata collateralmente diventando un progetto ancora più grande e importante di quello che l’aveva originata. Sicuramente, fin dall’inizio, l’ambientazione era composta da una quantità di dettagli e potenzialità tale da poterci realizzare diversi prodotti (dal film al gioco di ruolo, dal videogame al fumetto) e visto che le idee continuano ad arrivare ancora oggi, a distanza di quasi dieci anni, è lecito chiedersi: «Chissà dove ci porterà il “Core”?»
Dal gennaio del 2011 le prime numerose pagine di ambientazione scritte da Giuliano Pagliaro cominciavano ad avere l’impellenza di essere rappresentate diversamente. Era diventato necessario cominciare a visualizzare e ad ascoltare quei luoghi, i personaggi e le creature che ci vivevano dentro. Così l’autore ha cominciato a contattare e coinvolgere altre figure per avvalersi delle loro rispettive tecniche e cominciare a delineare i confini dell’universo di Daimoncore con diversi mezzi.

Nelle prime fasi della scrittura, per esempio, ha fornito interessanti spunti al progetto l’ingegnere robotico e, a sua volta, autore di romanzi Alessandro “Angra” Scalzo, cui ben presto si è aggiunto l’ottimo Roberto Lucà Trombetta che ha realizzato (insieme a molti schizzi iniziali) le prime due tavole sceneggiate che sono state poi utilizzate per la demo della versione animata del fumetto e ha sbozzato una prima versione del logo, colorato da Francesco Perna. Attraverso una breve parentesi di collaborazione anche dei disegnatori Carmelo Monaco e Guido Cannizzaro e dei musicisti Giovanni Puliafito e Andrea Amici, finalmente si è arrivati a un piccolo team che si riuniva spesso in casa dell’autore per lunghissime sessioni in cui i personaggi cominciavano a prendere la forma che hanno adesso. Del team facevano parte, oltre all’autore e al già citato Roberto Lucà Trombetta, anche lo sceneggiatore Alberto Dolce, l’illustratore e pittore Maurizio Gemelli, il fumettista Fabio Franchi e, soprattutto, il disegnatore e colorista Angelo Iozza che diventa un autentico braccio destro di Pagliaro. È proprio con quest’ultimo che l’autore, attraverso un periodo di clausura e di lavoro continuo e dedicato (che dura quasi un anno), arriva alla definizione dei personaggi e dei luoghi definitivi, per come li conosciamo. Contemporaneamente, una collaborazione a distanza, ma non per questo meno importante, con il grafico e modellatore 3D Fabrizio Costantini, sempre sotto la stretta e maniacale supervisione dell’autore, porta alla creazione dei prototipi delle motociclette dei senzaregole che poi verranno utilizzati dai vari disegnatori come modelli di riferimento per ridisegnarle all’interno delle loro tavole. A questo punto prende forma la sceneggiatura definitiva del primo numero (firmata da Pagliaro e Dolce) le cui matite (e inchiostri) sono affidate al bravissimo Giorgio Viola. La copertina è opera della strepitosa Valentina “Val” Romeo, mentre i colori sono di Iozza, che poi farà anche da trait d’union tra i diversi disegnatori dei primi sei numeri.

HANNO COLLABORATO

SKETCH ZONE